L’aver introdotto questo tipo di Mediazione (D.Lgs. n. 28 del 4.3.2010), rappresenta una novità nel panorama giudiziario italiano, ed offre una reale opportunità rispetto alla opzione processuale. Essa, finalmente, promuove il raggiungimento di un accordo che ponga fine ai contrasti tra le parti le quali divengono, così, arbitre della propria vicenda.
Il mediatore, infatti, qui non é giudice né emette decisioni, ma aiuta ad instaurare un dialogo inteso a sfociare in una soluzione concordata e definitiva. Questa, viene ottenuta speditamente, attraverso la convergenza libera ed autonoma su un raggiunto equilibrio dei reciproci interessi. Per tale via, si evita perdita di tempo e di denaro, e vengono eliminati i pesanti costi della Giustizia, riferiti alla durata del processo e all’incertezza dell’esito. La diversa logica che ispira la Mediazione, fa sì che le parti siano libere di proseguire i propri rapporti, dopo avere sottoscritto l’accordo, ponendo fine alle divergenze senza vincitori e vinti, il tutto sotto la garanzia di una effettiva riservatezza.
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